venerdì 7 marzo 2008

Bello e giusto?

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Le domande che pone l'anonimo nel commento al post del 27/02/08 sono interessantissime e richiederebbero un bel dibattito filosofico sul concetto di bello (da Lukacs a Hegel, ecc.) o architettonico sul valore e significato della tipologia edilizia o anche sul rapporto tra forma e funzione, ma questa non mi sembra la sede più appropriata; ciò che qui si è cercato di documentare (lo faremo ancora con altri esempi), è un qualcosa di aberrante perché non rispettoso ne dei regolamenti ne dei fruitori che poi foraggiano la loro "macchina" per fare soldi.
La tradizione balneare si tramanda da sempre su tutte le coste (italiane e non) con regole e forme proprie (basta fare un giro in internet o nei link qui consigliati) per accorgersi che forse ciò che accade qui da noi e un caso particolare che non trova riscontri in nessun altro posto; qui tutto si distrugge e si trasforma senza lasciare traccia del passato introducendo forme, materiali e funzioni che al mare non appartengono.
Il nostro blog, invece, vuole cercare di recuperare e diffondere una cultura del mare che fa riferimento alla migliore tradizione marinara e balneare, mostrando (forse semplicisticamente) un mare che ci affascina e che ha ispirato "saggezze" senza rinunciare a mostrare quel "brutto" che ci offende perché ci espropria materialmente di una parte del nostro mare in nome di una "libertà" di espressione che invece è solo espressione di un'edilizia speculativa.


prima e...


...dopo la cura!

1 commento:

franco r. ha detto...

voi che ne pensate?